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La reforma de los regulares impulsada por el Concilio de Trento inspiró la fundación del Monasterio de San Juan Bautista de Villalba del Alcor, el primer convento carmelita recoleto de España, nacido hace ahora cuatrocientos años, tras la traumática escisión de los descalzos, en un modesto rincón del antiguo Reino de Sevilla. Precisamente por ello, el convento de Villalba carecía, a diferencia de la mayor parte de sus contemporáneos, de las inercias impuestas por los usos preconciliares, lo que convierte a su pequeño universo de intramuros en una muestra de excepcional valor para determinar el grado de influencia que pudo llegar a ejercer el espíritu reformador tridentino en las comunidades religiosas femeninas del Antiguo Régimen, para averiguar en qué medida pudo condicionar su estilo de vida, su organización interna, su evolución económica y demográfica. Pero además, el microcosmos de la clausura villalbera fue también una reproducción a pequeña escala de la sociedad de su tiempo, sometida como ésta a los avatares de la España Moderna: la crisis económica del siglo XVII, el impacto demográfico de los azotes epidemiológicos de 1649, 1709 y 1800 o la Guerra de Sucesión, el traslado de la Casa de la Contratación de Sevilla a Cádiz en 1717, la creciente animadversión de los gobiernos ilustrados hacia los mendicantes… Hijas de Trento pretende, por ello, ayudar al lector del siglo XXI a entender la trayectoria de una minúscula cáscara de nuez que navegó, al albur de rápidos y turbulencias, sobre el indómito y contradictorio torrente de la Historia. Pero, sobre todo, a comprender la de su pequeña comunidad humana, que intentó permanecer fiel a sus orígenes contra viento y marea, y que, pese a la implacable realidad de los tiempos, logró mantener la nave a flote, bogando a veces casi a la deriva pero sin permitir nunca que llegara a zozobrar.
PEDRO J. GODOY DOMÍNGUEZ
Es licenciado en Historia Medieval por la Universidad de Sevilla, Diploma Europeo de Estudios Medievales por la Federación Internacional de Estudios Medievales y máster en Administración Pública también por la Universidad de Sevilla. Cursó estudios de ciencias y técnicas historiográficas en el Archivo Secreto Vaticano y la Biblioteca Apostólica Vaticana. Ha sido profesor de los másteres de Archivística y Auditoría Pública de la Universidad de Sevilla. Pertenece al Cuerpo de Archiveros de la Junta de Andalucía y ha colaborado en distintas publicaciones especializadas en archivística, historia y narrativa histórica. En calidad de delegado de la comunidad carmelita y miembro de la comisión creada ad hoc, ha impulsado y coordinado los actos conmemorativos del IV Centenario de la fundación del Monasterio de San Juan Bautista de Villalba del Alcor.
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A partir d’Édith Stein, j’ai découvert la structure du moi, celle de la communauté et de l’intersubjectivité. Tous ces acquis engrangés m’ont effectivement permis, conformément à mon profond désir, de prendre part au débat entre libéralisme et communautarisme en tant que voies d’intégration socio-politique.
C’est justement en vue d’une intégration socio-politique de l’individu qui n’est pas dictée par aucune loi positive et ne prétend pas se limiter à l’accomplissement de celle-ci, que j’ai eu l’intention d’étendre la présente étude à un niveau politique.
N´Do Eric Chrisostome naquit le 10 septembre 1982 à Koudougou, Boulkiemdé (Burkina Faso). Il émit sa première profession comme carmélite le 16 septembre 2008 et fit la profession solennelle le 04 juillet 2011. Il fut ordonné prêtre le 07 juillet 2012.
Après ses études primaires dans son village à Zoula, il fera ses études secondaires au Petit séminaire de Koudougou. Sa formation philosophico-théologique en vue du sacerdoce a respectivement été assurée par le Grand Séminaire de Kossoghin et le Grand Séminaire de Koumi au Burkina Faso où il obtint le Baccalauréat en théologie.
A partir du 15 septembre 2017, il est Docteur en Philosophie Humanisme et Transcendance pour l’Université Pontificale Comillas (Madrid) après avoir fait un Master dans la même discipline ainsi que dans la même institution académique en juin 2015.
Actuellement, il est en mission à Ouagadougou (Burkina Faso) dans la maison de formation des postulants et scolastiques carmes et donne cours de Philosophie à l’Université Saint Thomas d’Aquin ainsi que d’Instruction Religieuse au Collège Notre Dame de l’Espérance.
Ainsi, j’en suis arrivé à la conclusion que l’intégration socio-politique est une question de responsabilité individuelle qui n’a rien à voir avec une quelconque responsabilité civile imposée ou définie par les dispositions légales d’un État.
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Il volume ha per oggetto la figura del beato Luigi Rabatà, carmelitano vissuto nel Quattrocento e priore del convento di S. Michele a Randazzo, in Sicilia. Lo studio prende in esame gli atti dei due processi in partibus condotti a Randazzo nel 1533 e nel 1573, finalizzati a raccogliere le informazioni relative alla vita, alla fama di santità e ai miracoli verificatisi per intercessione del beato. Tra le fonti utilizzate nel volume, anche numerosi testi agiografici composti a partire dal Seicento e che fissarono la memoria di Luigi Rabatà nel corso dei secoli. Il libro ha l’obiettivo di condurre il lettore alla conoscenza di questa figura meno nota della storia dell’Ordine Carmelitano, fornendo un esame attento dei dati biografici, spirituali, cultuali e devozionali che emergono dalle deposizioni dei testimoni nei due processi e dalle altre fonti agiografiche e narrative nel corso dei secoli.
Marco Papasidero è laureato in Lettere moderne. Nel 2016 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia delle forme culturali euromediterranee, ed è stato poi titolare di un assegno di ricerca presso l’Archivio Generale dell’Ordine Carmelitano. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino. Le sue ricerche riguardano l’agiografia, il culto dei santi e delle reliquie, le pratiche devozionali e di guarigione nel cristianesimo.
INDICE
Abbreviazioni 7
Ringraziamenti 9
Introduzione 14
1. Le fonti
1.1. Gli atti dei processi . 13
1.2. La copia dell’Archivio Generale dell’Ordine Carmelitano 19
1.3. La copia della Biblioteca Comunale di Palermo . 22
1.4. Aspetti storico-linguistici . 22
1.4.1. Annotazioni linguistiche relative a R . 25
1.4.2. Annotazioni linguistiche relative a P . 30
2. Per una biografia del beato Rabatà
2.1. Il contesto storico e culturale . 37
2.2. I Carmelitani in Sicilia tra XIV e XV sec. . 40
2.3. Aspetto fisico, alimentazione e abitudini . 44
2.4. Virtù, carattere e fama di santità . 48
2.5. La costruzione della strada . 51
2.6. La bolzonata e la morte . 53
3. Signa sanctitatis, culto delle reliquie e pratiche devozionali
3.1. L’immagine acheropita 57
3.2. Le reliquie . 59
3.3. La permanenza presso il sepolcro e il sonno rituale . 61
3.4. L’acqua miracolosa . 62
3.5. Le pratiche esorcistiche . 66
3.6. Le malattie . 67
4. La memoria tra agiografia e iconografia
4.1. L’elaborazione della memoria . 71
4.2. I primi testi agiografici . 72
4.3. Testi agiografici successivi alla beatificazione . 79
4.4. Lettere e documenti . 83
4.5. Iconografia e immagini . 85
5. Testo dei processi
5.1. Criteri di trascrizione . 91
5.2. Atti del processo del 1533 . 92
5.3. Atti del processo del 1573 . 112
Glossario . 133
Bibliografia . 137 -
La storia del Carmelo è ricchissima di personaggi, luoghi, eventi. È naturale e bello, quindi, che ci siano persone interessate a conoscerla, a studiarla con passione e ad approfondirne le vicende. I frati provenienti dal Monte Carmelo erano approdati nell’isola sin dai primi decenni del XIII secolo, poco dopo la nascita del gruppo di eremiti che conducevano vita penitente sulle pendici del Monte Carmelo, presso Haifa. Già intorno al 1235 c’era un eremo nei sobborghi del porto di Messina, ma appena qualche anno prima era morto a Licata sant’Angelo († 1220 ca.), ucciso per aver rimproverato un signorotto del luogo per la sua vita dissoluta. Nel giro di pochi anni i frati si erano stabiliti in altre località tra le quali Palermo e Trapani. Proprio quest’ultimo lembo dell’isola vide gli inizi della vita religiosa di sant’Alberto, presto divenuto un predicatore ricercato e un taumaturgo riconosciuto.
GIUSEPPE ADAMO, nato a Delia (CL) nel 1944. Insegnante elementare. Entrato nel Seminario ONARMO per la Pastorale del Mondo del Lavoro, ha completato gli studi teologici nel Seminario Regionale di Bologna e, poi, di Caltanissetta. Sacerdote dal 1969. Ha conseguito il Baccellierato presso l’Ignatianum di Messina e la Licenza in Teologia Dogmatica presso l’Università Angelicum di Roma. Insegnante di Religione, di Teologia Orientale, Teologia Protestante e Teologia dell’Ecumenismo. Componente della Commissione d’Arte Sacra. Fondatore della Parrocchia di San Luca Evangelista a Caltanissetta e ivi parroco per trent’anni. Fondatore della “Struttura Pastorale San Luca”. In collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo e di Caltanissetta, fondatore del Museo e della Biblioteca “San Luca”. Attualmente rettore del Carmine di Delia.
Indice generale
Presentazione 3
Prefazione 5
Introduzione 9CAPITOLO 1
I conventi carmelitani dell’Antica Osservanza neI 1600 in Sicilia 11
I conventi siciliani al tempo della visita del Generale Enrico Silvio . 13
Elenco delle Province, conventi e frati in Sicilia e in Italia
del P. M. Francesco da Cherasco 16
La tela del Convento del Carmine di Licata 17
La teologia del Giardino 21
Notizie sui conventi carmelitani di Sicilia 23
Alcuni carmelitani illustri 33
La soppressione dopo l’Unità d’Italia 38
Ordini religiosi maschili soppressi in Sicilia 40
Numero dei monasteri femminili soppressi in Sicilia 41
Numero delle monache nei monasteri più grandi di Palermo nel 1742 41
La Riforma Carmelitana di Monte Santo in Sicilia. 42CAPITOLO 2
Il Padre Maestro Egidio Onesti trapanese 47
Leonardo Orlandini 53
Ovazione di Leonardo Orlandini al P. Egidio Onesti 58
II Padre Maestro Basilio Cavarretta 63
Rocco Pirro benedettino, visitatore regio . 64
Antonino Mongitore 65CAPITOLO 3
Il Padre Maestro Generale Enrico Silvio 66
Lettera del R. P. M. Enrico Silvio a tutti
i Conventi Carmelitani della Sicilia 68CAPITOLO 4
I Carmelitani Scalzi in Sicilia, Teresa d’Avila 73
Santa Teresa di Gesù devota di S. Alberto di Sicilia 76
Il Deserto 78
La Riforma di S. Teresa in Sicilia 81
Il monastero carmelitano dell’Assunta In via Maqueda a Palermo 82
Antonio Moncada e il figlio Luigi 85
Genealogia dei Medinaceli – Spagna 88
Genealogia De Vega – Moncada 89
Rocco Pirro. Il Monastero di S. Maria Assunta a Palermo. 92
CAPITOLO 5
Giovanni Horozco de Covarrubias, e S. Teresa. La sua famiglia. 93
Quadro della famiglia Horozco, Covarrubias. 95
Sebastian de Covarrubias Horozco 96
Diego Covarrubias y Leiva 98
Juan de Horozco Vescovo 101
Scritti di Juan de Horozco 103
Altre opere 105
Gli Emblemi 106
Giovanni Horozco ad Agrigento 109
Storia di Giovanni Horozco 112
Conclusione. 116
Cosa ne pensano gli spagnoli 117
Appendice 1 Testimonianza diretta
del Vescovo Horozco su Santa Teresa 118
Appendice 2 Delia. Fondazione della Chiesa e Convento del Carmine 121
Appendice 3 Calunnie infamanti contro il Vescovo Horozco 123
Appendice 4 Sommario del Processo che ha esibito il Vescovo
di Giurgento delli aggravi ricevuti da diversi Baroni 139
Appendice 5 Alla S.tà di N. S. Alla Congregatione de Vescovi.
Il Vescovo di Girgento. 143CAPITOLO 6
Il P. Maestro Jeronimo Graciàn carmelitano, in Sicilia 149
Conclusione 157
Appendice 1 Il culto, l’ufficio e le litanie di S. Giuseppe 159
Appendice 2 Le litanie di San Giuseppe
del P. M. Gerolamo Graciàn 155
Appendice 3 Indulgenze nella chiesa di S. Giuseppe della Delia 163
Appendice 4 Capitoli per la concessione ai Padri Carmelitani
di Licata della Chiesa di S. Angelo per fabbricare il Convento 165
Appendice 5 Dichiarazione del P. Taddeo Guzman Agostiniano 169Bibliografia 171
INDICI
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In this day and age when human dignity is so blatantly and violently ignored, violated, exploited, abused and destroyed, how can one attempt to promote the dignity of the unborn, un-implanted, recently conceived, human embryo, especially when this human being is termed a pre-embryo? Here Benny Phang cleverly introduces a strictly theological dimension of the creation of the human being in God’s divine image and likeness, and more basically, the New Testament precept of love of neighbour. All humans are fundamentally equal, in so far as, there is no-one more human or less human than anyone else! Phang’s careful reflection and meticulous, wide-ranging research, will render this book an essential study instrument on this very delicate and controversial subject. It furnishes a scientific, theological and bioethical basis for intelligent and meaningful dialogue with all those who, for some reason or another, deny the intrinsic human dignity and concomitant human rights of the early embryo!
Benny Phang, O.Carm. is a priest of the Carmelite Order, from the Indonesian Province. He holds a licentiate degree in moral theology from The Catholic University of America, Washington D.C., and a doctorate in bioethics from the Pontifical University of St. Thomas Aquinas (Angelicum) in Rome. He has taught moral theology in STFT Widya Sasana, Indonesia and has lectured extensively. He is the author of several books and scientific articles. Currently he is the General Councillor for Asia, Oceania and Australia, as well as being responsible for Formation in the Carmelite Order.
ACKNOWLEDGEMENT . 13
FOREWORD . . . . . 15
INTRODUCTION . 19
CHAPTER I
An Analysis of Delayed Hominization
Theory of Norman M. Ford . 25
1.1. Ford’s Background . 25
1.2. Ford’s Philosophy . 27
1.2.1. Inductive Methodology . 27
1.2.2. Reviving Aristotelian Hylomorphism . 29
1.2.2.1.
Potentiality . 29
1.2.2.2.
Aristotle’s Embryology . 30
1.2.3. Ontological Individuality . 32
1.3. Ford’s Embryological Arguments . 35
1.3.1. Interpreting Modern Embryology
from Aristotelian Hylom
orphism . 37
1.3.2. Delayed Hominization Theory . 38
1.3.3. Insufficiency of Genetic Identity . 40
1.3.4. Totipotentiality . 43
1.3.5. The Possibility of Identical Twinning . 45
1.3.6. Differentiation of Embryonic Cells . 48
1.3.7. The Appearance of Primitive Streak . 49
1.4. Defining the Early Human Embryo . 52
1.4.1. Early Human Embryo as a Cluster of Cells . 52
1.4.2. Early Embryo as Potential Person . 53
1.5. Ford’s Practical Ethical View . 56
1.5.1. Against Utilitarianism . 561.5.2. Promoting Protection of Embryo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
1.5.3. Shared Humanity . 57
1.6. Ford’s Positive Aspects . 58
1.6.1. Contributing Inductive Approach . 58
1.6.2. Honesty . 58
1.6.3. Consistency . 59
1.6.4. Seeking Fuller Truth . 59
1.6.5. Acknowledging the Positive Aspects of His Opponents 60
1.7. Conclusion . 60
CHAPTER II
The Significances of Immediate Hominization Theory . 63
2.1. The Emergence of Immediate Hominization Theory . 63
2.2. The Influence on the More Recent Official Church Teachings 74
2.3. The Embryological Aspects of Early Human Development 79
2.3.1. Gametes Fusion . 79
2.3.2. Parental Chromosomes Combination . 82
2.3.3. The Journey of Embryo to Implantation . 85
2.3.3.1.
The Axes of Embryonic Development . 85
2.3.3.2.
The Embryo-Mother Early Communication . 87
2.3.4. The Orchestra of Embryonic Growth . 91
2.4. The Twinning Problem . 92
2.4.1. Dizygotic Twinning . 92
2.4.2. Monozygotic Twinning . 93
2.4.2.1.
Causes of MZ Twinning . 94
2.4.2.2.
Discordances in MZ Twinning . 95
2.4.2.3.
Zygote A and B . 97
2.5. The Philosophical Account on Immediate Hominization Theory 98
2.5.1. Principles in Reading the Data . 98
2.5.2. Hylomorphic Perspective on Immediate Hominization 99
2.5.2.1.
Living Substance . 100
2.5.2.2. The Timing of Hominization . 102
2.5.2.2.1. Nucleus of the Zygote . 102
2.5.2.2.2. Gametes Fusion . 1062.5.2.3.
The Perspective on MZ Twinning . 110
2.6. The Ethical Account on Immediate Hominization Theory . . 113
2.6.1. Personhood ab initio . 113
2.6.2. Respect and Protection ab initio . 115
2.7. Conclusion . . . 117
CHAPTER III
Critiques of Ford’s Theory in Light
of Immediate Hominization Theory . 119
3.1. Critique of Ford’s Biological Arguments . 119
3.1.1. The Insufficiency of the Genetic Identity . 120
3.1.1.1.
Genetic Identity . 121
3.1.1.2.
Genetic Activation . 124
3.1.2. The Differentiation of the Embryonic Cells . 127
3.1.3. The Totipotentiality of the Early Human Embryo . 130
3.1.4. The Identity of MZ Twins . 135
3.1.4.1.
MZ Twins are Very Rare . 136
3
.1.4.2. MZ Twinning is the Abnormal Development of
Early Embryo . 137
3.1.4.3.
MZ Twins are not Identical Individuals . 138
3.1.4.4.
MZ Twins do not Lose Their Identity . 142
3.1.5. The Importance of the Primitive Streak . 143
3.2. Critique of Ford’s Philosophical Arguments . 145
3.2.1. An Inductive Methodology? . 145
3.2.2. Delayed Hominization and Modern Embryological Data 148
3.2.3. Individuality and Human Person . 151
3.2.4. The Early Embryo is a Potential Person? . 155
3.3. Critique of Ford’s Ethical Argument . 161
3.3.1. Protection of the Potential Person . 161
3.3.2. Sharing Humanity with the Potential Person . 167
3.3.3. The Ambiguity of Ford’s Arguments . 168
3.4. Conclusion . . . 170CHAPTER IV
Bioethical Considerations of the Hominization Debates on the
Personhood of the Early Human Embryo . 173
4.1. The Employment of Biology in the Hominization Debates . . 173
4.1.1. The Change of the Rationale of Biology . 173
4.1.2. The Limitations of Modern Biology . 176
4.1.2.1.
Homogenization . 176
4.1.2.2.
Analysis and Reduction . 177
4.1.2.3.
Materialism . 178
4.1.2.4.
Non-teleological . 180
4.1.2.5.
Darwinism . 182
4.1.2.6.
Domination . 186
4.1.3. The Technological Culture . 188
4.2. The Dignity of the Early Human Embryo . 191
4.2.1. Sources of the Concept of Human Dignity . 191
4.2.2. The Dignity of and Respect for the Early Human Embryo 197
4.3. Defending the Dignity of the Early Embryo
in Light of Immediate Hominization Theory . 202
4.3.1. Respecting the Early Human Embryo . 202
4.3.2. Protecting the Weak and the Innocent Early Embryo . 206
4.4. The Failure of Delayed Hominization Theory in Defending the
Dignity of the Early Embryo . 211
4.4.1. Attributes and Substance of the Debate . 211
4.4.2. Socially Conferred Dignity . 214
4.4.3. Against Utilitarianism without the Concept of Personhood
ab initio . 221
4. 5. Conclusion . . . 233CHAPTER V
Theological Reflections on the Personhood of the Early Human
Embryo and Some Pastoral-Catechetical Aspects . 225
5.1. Created in the Image of God . 225
5.1.1. Creatureliness . 227
5.1.2. Total Unity . 230
5.1.3. Radical Equality among Human Beings . 2315.2. Continuation of Creation through Procreation . 234
5.3. Acting as God and Denying Creatureliness . 237
5.4. The Command to Love One’s Neighbor . 240
5.4.1. The Ethical Aspect of Love . 240
5.4.1.1.
Love as Deed . 240
5.4.1.2.
Twofold Love Command . 241
5.4.2. The Love of Neighbor . 242
5.4.2.1. Who Is One’s Neighbor?: Learning from
the Parable of the Good Samaritan . 242
5.4.2.2. Disinterested Love of Neighbor . 246
5
.4.2.3. Practicing the Love of Neighbor to
the Early Human Embryo . 249
5.5. Pastoral-Catechetical Aspects . 252
5.5.1. RU 486 . 253
5.5.2. Human Embryonic Stem Cell Research . 259
5.5.3. Pre-implantation Genetic Diagnosis . 265
5.6. Conclusion . . . 268
CONCLUSION . . . . 271
BIBLIOGRAPHY . 277 -
Este libro recoge las actas del VII Seminario TPM (“Textos para un Milenio”), que tuvo lugar en Madrid en noviembre de 2016 sobre el tema de la santidad, estudiada con un enfoque interdisciplinar. En la primera parte del mismo se recogen las conferencias y artículos agrupados en cuatro bloques: la santidad pensada (estudio de esta noción), la santidad vivida (diversas experiencias significativas y prototípicas), la santidad reconocida (el proceso de canonización)
y la santidad representada (diversos modelos artísticos). En la segunda parte se recogen las cartas de los priores generales de la Orden del Carmen sobre carmelitas beatificados o canonizados en el siglo XXI. Sus testimonios abren al Carmelo las puertas de un nuevo milenio… -
Se echaba en falta cirtamente una obra global sobre el Carmen primitivo en España.
Las constantes aportaciones del infatigable padre Balbino Velasco sobre la historia de diversos conventos carmelitas de la antigua observancia en España, las biografías de algunos de sus hombre más eminentes y el profundo conocimiento que mostraba de los fondos archivísticos y bibliográficos de España y del extranjero, nos hacían presagiar que no tardaria en llegar una Historia del Carmelo Español. Y así ha sido. Tenemos ya su primer volumen.
La larga lista de los archivos y fondos documentales y de las fuentes bibliográficas estudiadas e investigadas por el autor sobre la historia carmelitana, y sobre la historia religiosa general, durante tres siglos, es sencillamente abrumadora.
Todos los historiadores e investigadores de la vida religiosa en España durante la baja edad media y la primera edad moderna se congratularán con el autor por disponer ahora de una serie de datos sólidamente comprobados, y de una visión de conjunto del quehacer de los conventos carmelitas durante los tres siglos que precedieron a la división de la orden.16 t.f.t.-
BALBINO VELASCO BAYÓN nació en Lovingos (Segovia). Pertenece a la orden de Carmelitas (O.Carm.). Doctor en Historia por la universidad de Madrid. Entre sus publicaciones destaca la tesis doctoral sobre la vida y obra del gran mistico experimental y teórico Miguel de la Fuente O.Carm. 1563-1626, editada en Roma en 1970 (agotada). Ha tenido gran aceptación su Historia de Cuéllar, un volumen de más de 700 páginas, cuya primera edición publicada en 1974 recibió el premio José Maria Quadrado del C.S.I.C. En 1988 se publicó la 3ª edición. Es autor de numerosas monografías sobre historia y arte, como la referente al convento de carmelitas de Salamanca, el centro donde se formó S. juan de la Cruz, premio ciudad de Salamanca (1976) publicada en 1978, o al convento, también de carmelitas, de Valencia (premio Navarro Reverter 1980) en curso de publicación. Ha editado en la B.A.E., en 1969, el Compendio y descripción de las Indias Occidentales de Antonio Vázquez de Espinosa. Pertenece al Instituto Carmelitano de Roma; a la Real Academia de la Historia y a la de San Quirce de Segovia como miembro correspondiente.
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La bolla Cum nulla (1452), è il documento che sta al centro della storia delle monache carmelitane, costituisce una pre-isotria del secondo Ordine Carmelitano, che è quasi sconosciuta, invece quello che viene dopo ne è la storia, concretamente nelle due figure di Teresa di Gesù (d’Avila) e di Maria Maddalena de’ Pazzi. Se il Secondo Ordine Carmelitano, almeno indirettamente approvato nel 1452, dà la possibilità di trasformazione delle beghine dallo stato di converse a quello di coriste. La bolla segna l’inizio della storia delle monache e l’inizio della loro evoluzione che coinvolge l’Ordine intero. Le monache restituiscono gli elementi spirituali all’Ordine Carmelitano che all’inizio aveva ricevuto, ma li restituiscono in una dose variata.