Informazioni Aggiuntive
Peso | 199 g |
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Dimensioni | 19 × 11.5 × 1.1 cm |
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La Expositio paraenetica in Regulam Carmelitanam, di cui
viene qui presentata la prima traduzione italiana, è un trattato
del beato Jean Soreth (1394-1471), «priore generale dei
fratelli e delle sorelle della Beata Vergine Maria del Monte
Carmelo» – com’egli stesso si definiva. Egli fu alla guida
dell’Ordine per venti anni (1451-1471) e, da uomo di notevole
statura spirituale, spese la maggior parte del tempo per
favorire e consolidare il benessere e la salute spirituale dei
confratelli e delle consorelle.
Questo testo, come suggerisce il titolo, è un commentario
alla Regola del Carmelo in forma esortativa: essa si situa nel
contesto tardo-medievale di una riforma dell’Ordine, che in
qualche modo ha dato un’impronta all’identità dei carmelitani
nella prima modernità. E Jean Soreth fu una persona
capace di iniziare un processo di riforma: si prodigò per
individuare persone sensibili a incarnare il modello di vita
carmelitana proposto dalla Regola e disponibili a mettersi in
gioco.
Peso | 199 g |
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Dimensioni | 19 × 11.5 × 1.1 cm |
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The Dutch Carmelite and professor of philosophy Titus Brandsma, born in Friesland in 1881 and murdered in the Dachau concentration camp in 1942, did groundbreaking work in the field of Dutch mysticism. This book gives an insight into his scholarly work, his social commitment and his personal relationships.
The texts selected here date from the period 1904 to 1942, during
which time the themes of mysticism and spirituality, social teaching, peace and disarmament, heroism, journalism, education, the fight against poverty and animal welfare became increasingly important for Dutch society. Brandsma developed an explicitly Christian perspective on these topics, which he resolutely opposed to the National Socialist monopolizing of these issues in his time. For him, his socio-political commitment was deeply connected to what he taught at university about mysticism and the concept of God. He wanted to bring his Christian philosophical viewpoint into society and make it fruitful for shaping a positive future. He only succeeded to a limited extent, however, because he felt the full force of the reaction of National Socialist ideology to his work. Nevertheless, Brandsma did not give up and is therefore still a role model for all those who courageously stand up for humanity, mutual respect, appreciation of all fellow human beings, open debate and the practice of fundamental
values and virtues.
Joseph Chalmers (born in 1952), after earning a law degree at Glasgow University in Scotland, entered the Carmelite Order and studied theology at the Gregorian University in Rome, ending with an STL in spiritual theology. He has written a number of books and articles on Carmelite spirituality and prayer and translated several books into English from various European languages. He served as Prior General of the Carmelite Order 1995-2007 and now lives in the USA.
Dr Elisabeth Hense T.O.Carm. (born in 1957) is Associate Professor at Radboud University Nijmegen. She published extensively on Carmelite spirituality, especially about Francis Amelry, Maria Petyt, John of the Cross and Titus Brandsma. During the last decade she also has been doing research in the field of ecospirituality, focusing, among other things, on the ecospirituality of Catholic parishes in the Netherlands.
Il processo di trasformazione della persona può avvenire secondo varie modalità, attraverso la scoperta della propria forza o del proprio imprevisto fallimento o tramite l’esperienza della propria peccaminosità. La chiamata al Carmelo
è un viaggio di “fede pura, spoglia, oscura” e i carmelitani come persone di fede rispondono a queste esperienze e le integrano nella vita adulta, descrivendole sia come sviluppo naturale sia come un sorprendente evento di grazia. Perciò
l’attenzione al proprio sviluppo umano lungo il percorso della vita come carmelitano è un elemento fondamentale della formazione permanente nel Carmelo. La crescita religiosa e la trasformazione vengono viste in termini di tappe di maturazione del carmelitano circa:
– l’identità come persona e come chiamato a vivere la vita
in “ossequio di Gesù Cristo”, progredendo nella dimensione
contemplativa della vita;
– la capacità di amare e donarsi nel contesto della vita comunitaria;
– la capacità di una responsabile cura pastorale, espressa
nel “servizio in mezzo al popolo”.
(RICV 10)
Un uomo come noi, un sacerdote come tanti che, nella sua ordinarietà, ha una grande storia da raccontare…
Ci auguriamo che queste pagine siano incentivo a riscoprire il tesoro nascosto nella vita di Don Benedetto Baldi, alla cui intercessione ci affidiamo, per continuare fiduciosi il cammino verso un futuro della storia, che seppur travagliata, è sempre guidata dall’amore provvidente di Dio.
Carlos Mesters (1931) è un carmelitano, olandese di origine, ma che vive in Brasile dall’età di 16 anni. Ha studiato in Brasile, a Roma (Angelicum e Biblicum) e a Gerusalemme (école Biblique), conseguendo il dottorato in teologia biblica. Dal 1973 al 2010 ha lavorato intensamente nell’équipe teologica delle Comunità ecclesiali di Base (CEBs) e in tutta l’America latina, introducendo il popolo ad una nuova appropriazione della Parola di Dio attraverso i “circoli biblici” e la “lettura popolare” e fondando il Centro ecumenico di studi biblici (CEBI). Vive attualmente a Unaì (MG).
Questo libro è una primizia assoluta per la spiritualità carmelitana. Di Eliseo profeta finora non esiste una proposta di lettura di tutti i brani biblici che ne parlano, sviluppata secondo il metodo della lectio divina e dei suoi 4 passi (lectio, meditatio, oratio, contemplatio). In venti meditazioni e con l’aggiunta di due preziose appendici (sui figli dei profeti e sulla funzione dei profeti in Israele) la figura biblica del profeta Eliseo viene interpretata in tutta la sua grandezza e originale risorsa ispirativa, come uomo di Dio in mezzo al popolo, specie a beneficio delle persone più fragili e marginali.
indice:
Prefazione, di B. Secondin
Introduzione generale
1. Il profeta Eliseo nella Bibbia e nell’Ordine
2. Il metodo della quattro tappe della Lectio divina
3. Le 20 meditazioni che faremo
1. ELIA CHIAMA ELISEO A SEGUIRLO (1Re 19,15-21)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
2. ELISEO CONFERMATO SUCCESSORE DI ELIA (2Re 2,1-13)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
3. IL MANTELLO DI ELIA (2Re 2,12B-18)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
4. UN MIRACOLO E UN GESTO PROFETICO (2Re 2,19-25)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
5. CONSIGLIERE DEI RE (2Re 3,9-27)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
6. L’AIUTO A UNA POVERA VEDOVA (2Re 4,1-7)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
7. AMICIZIA E OSPITALITÀ DELLA SUNAMMITA (2Re 4,8-17)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
8. LA LOTTA CONTRO LA MORTE DEL FIGLIO (2Re 4,18-37)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
9. DUE MIRACOLI PER LA FRATERNITÀ (2Re 4,38-44)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
10. NAAMÀN, IL SIRO, GUARITO DALLA LEBBRA (2Re 5,1-19)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
11. MENZOGNA E CASTIGO DI GIEZI (2Re 5,19-27)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
12. I FIORETTI DEI FIGLI DEI PROFETI (2Re 6,1-7)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
13. ELISEO COINVOLTO NELLA POLITICA (2Re 6,8-23)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
14. LA DISUMANIZZAZIONE DELLA GUERRA (2Re 6,24-7,2)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
15. RIAPPARE LA SUNAMMITA (2Re 8,1-6)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
16. ELISEO INCONTRA BEN-ADAD E CAZAÈL (2Re 8,7-15)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
17. UN DISCEPOLO DI ELISEO UNGE RE IEU (2Re 9,1-13)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
18. MALATTIA E MORTE DI ELISEO (2Re 13,14-21)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
19. DUE RICORDI DA LONTANO (Sir 48,11-12 e Lc 4,24-30)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
20. CON AMORE ETERNO TI HO AMATO (Ger 31,1-6 e Is 49,13-16)
1. Parola ascoltata
2. Parola meditata
3. Parola vissuta
4. Parola pregata
Appendice I.
I FIGLI DEI PROPFETI. Animatori della fede del popolo
1. Cosa facevano?
2. I principali “santuari”
3. Al servizio del popolo
4. Molteplici attività
5. Significato per oggi
Appendice II.
LA VOCAZIONE DEI PROFETI. Rivelare il volto del Dio vivo
1. Ci sono profeti e profeti
2. Tre livelli di azione dei profeti
La figura dell’Apostolo Paolo, la sua statura morale e spirituale s’impone all’ammirazione dei credenti e dei non credenti per il modo con cui egli ha diffuso il Vangelo tra i Giudei e soprattutto tra i Pagani; per il modo con cui ha saputo tradurre il messaggio cristiano nella dominante cultura greco-romana e nel pensiero ellenistico. San Paolo ha contribuito in modo straordinario alla predicazione del Vangelo ai Pagani e alla salvaguardia della libertà cristiana, insidiata dalla pretesa dei Giudeo-Cristiani d’imporre la Legge mosaica, specie la circoncisione, ai nuovi Cristiani convertiti dal Paganesimo.
Ma Paolo è anche un maestro e un modello. Si propone lui stesso come modello; non per orgoglio, bensì per sostenere la fedeltà dei suoi cristiani a Cristo e al Vangelo: «Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi» (Fil 3,17). Infatti, subito dopo, con molta sofferenza, «con le lacrime agli occhi» (3,18), parla di quelli che si comportano «da nemici della croce di Cristo» (Ivi), cioè i Cristiani giudaizzanti, che pretendevano imporre la circoncisione e le tradizioni giudaiche (Paolo fa allusione alle norme alimentari, cf. 3,19), come se la redenzione operata da Gesù con la sua morte di Croce, fosse insufficiente alla salvezza. E continua: «Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi» (4,1).
Padre Nazareno Maria Mauri ( al secolo Michele Mauri ) è nato a Vallecorsa (FR ) l’8 aprile 1920.
E’ stato ordinato sacerdote il 10 aprile 1943.
Consegue la licenza in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana nel 1944 e la licenza in Sacra Scrittura nel Pontificio Istituto Biblico di Roma nel 1947.
E’ stato insegnante di Sacra Scrittura e di Lingue Bibliche nel Teologato Carmelitano Internazionale di Sant’Alberto in Roma dal 1959 al 1966.
Parroco a Santa Marinella di Roma, Priore del Collegio teologico carmelitano in Roma e del noviziato di Albano, vice parroco a Santa Maria in Trasportina e impiegato alla Segreteria di Stato Vaticana come addetto alla corrispondenza del Papa negli anni 1967-1970.
Nel 1970 diventa parroco di Santa Maria Regina Mundi in Roma e nel 1974 i Superiori accettano la sua domanda di partire per la Missione in Africa, dove resta fino al 2007, prima in Congo – Kinshasa, fino al 2003, poi nel Cameroun fino al 2007.
Dal 1980 al 2003 insegna Sacra Scrittura nei Seminari Maggiori di Bunia e Butembo ( Congo-Kinshasa ).
Richiamato dal Padre Provinciale in Italia, nel 2007 è stato inviato nel Convento di Lugo ( RA ) e, dal 2008, in quello di Forlì ( FC ), ove è stato Rettore della Chiesa del Carmine fino al 2015.
Il 5 Settembre 2015 è stato trasferito di nuovo nel Convento Carmelitano-Parrocchia S. Maria della Stella in Albano Laziale ( Roma ).
INDICE
DEDICA E RINGRAZIAMENTI 5
INTRODUZIONE 7
Capitolo I – Vita e Attivita’ Apostolica 11
1.1. Infanzia e giovinezza 11
1.2. Il persecutore 12
1.3. “Afferrato da Cristo” (Fil 3,12).
L’avvenimento di Damasco 12
1.4. Primo viaggio apostolico (At 13,4-14,28) 16
1.5. “Il Concilio di Gerusalemme” (At 15,1-29) 17
1.6. Secondo viaggio apostolico di Paolo
(At 15,36-18,23a) 19
1.7. Terzo viaggio apostolico (At 18,23b-21,17) 23
1.8. Paolo, prigioniero per Cristo e il Vangelo,
in viaggio verso Roma 26
1.9. Il viaggio verso Roma e il naufragio
(At 27,1-28,15) 28
1.10. San Paolo a Roma (At 28,16-31) 31
1.11. Il martirio di San Paolo 32
Capitolo II – La Vocazione – Conversione –
Missione di San Paolo 33
2.1. Introduzione 33
2.2. Lettura di At 9,1-19a: L’avvenimento di
Damasco 35
2.2.1. L’attività persecutoria di Saulo (9,1-2) 35
2.2.2. L’apparizione di Gesù Risorto (9,3-9) 37
2.2.3. Il discepolo Anania e il Battesimo di
Saulo (9,10-19a) 39
2.3. Riflessione spirituale e pastorale 41
Capitolo III – Profilo Umano e Spirituale di
San Paolo 43
3.1. Profilo umano: carattere forte e ardente 43
3.2. Cuore pieno di amore e di tenerezza 45
3.3. Cuore pieno di sollecitudine 48
Capitolo IV – Paolo, Uomo Multiculturale 51
4.1. Paolo Ebreo 52
4.2. Paolo Greco-Ellenista 55
4.3. Paolo Romano 58
Capitolo V – Profilo Spirituale di San Paolo
5.1. Paolo uomo di preghiera 65
5.2. Paolo uomo mistico 66
5.2.1. Fenomeni mistici di Paolo 66
5.2.2. Unione intima e profonda di Paolo
con Cristo 69
5.3. Paolo, uomo dall’impegno ascetico 72
5.3.1. Priorità della grazia in San Paolo 72
5.3.2. Impegno personale dell’Apostolo 74
Capitolo VI – Paolo Maestro nella Fede 77
6.1. Gli inni cristologici 78
6.1.1. Ef 1,3-14: Il progetto del Padre per
la salvezza in Gesù Cristo 78
6.1.2. Fil 2,6-11: Lo spogliamento della
gloria divina di Gesù Cristo e la sua
esaltazione nella gloria 85
6.1.3. Col 1,15-20: Gesù Cristo,
primogenito nell’ordine cosmico e
nell’ordine soteriologico 93
6.1.4. 1Tm 3,16: Cristo Gesù, mistero
della pietà 99
6.1.5. L’irradiamento spirituale
dell’Ascensione 107
6.2. Le professioni di fede 109
6.3. L’ampia gamma delle verità di fede
nelle Lettere Paoline 111
6.3.1. Lettera ai Romani 112
6.3.2. Prima Lettera ai Corinzi 148
6.3.3. Seconda Lettera ai Corinzi 159
6.3.4. Lettera ai Galati 164
6.3.5. Lettera ai Filippesi 172
6.3.6. Lettera agli Efesini e Lettera ai
Colossesi 175
6.3.7. Lettera a Filemone 188
6.3.8. Prima e Seconda Lettera ai
Tessalonicesi 190
6.3.9. Lettere Pastorali 194
Capitolo VII – San Paolo Maestro di
Spiritualità 201
7.1. Annotazioni preliminari 201
7.2. L’esempio spirituale dell’Apostolo 202
7.3. Il fondamento della spiritualità paolina:
l’unione intima e vitale con Gesù Cristo 203
7.3.1. L’unione intima e vitale con Cristo
significata con l’uso di preposizioni 205
7.3.2. L’unione intima e vitale con Cristo nella
dottrina paolina del Corpo Mistico 206
7.3.3. L’unione intima e vitale con Cristo
nei Sacramenti 210
Capitolo VIII – Ricchezza e Fecondità della
Spiritualità Paolina 225
8.1. La centralità di Cristo nella vita del
cristiano 225
8.2. Esempio e insegnamento spirituale di
San Paolo 226
8.3. Necessità prioritaria della grazia divina 228
8.4. Le virtù teologali secondo San Paolo 230
8.4.1. La fede 232
8.4.2. La speranza 243
8.4.3. La carità 252
Capitolo IX – San Paolo Maestro di
Preghiera 269
9.1. Natura e caratteristiche della preghiera 269
9.1.1. La preghiera in Cristo 270
9.1.2. Preghiera nello Spirito Santo 272
9.2. Attitudini spirituali nella preghiera 274
9.2.1. Preghiera incessante 274
9.2.2. Preghiera universale 276
9.3. Varietà di forme della preghiera 283
9.3.1. La preghiera di adorazione 284
9.3.2. La preghiera di benedizione 287
9.3.3. La preghiera di ringraziamento 293
9.3.4. La preghiera di lode 295
9.3.5. Preghiera di domanda e di
intercessione 296
CONCLUSIONE 307
BIBLIOGRAFIA 311
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FAX: +39-0646201808
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Mag
11
Nov
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Nov
16
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